Antonella
Padovese inizia il suo percorso artistico con Enrico Baj, prima in qualità di
allieva e poi di assistente nel periodo dal 1987 al 1994. Momenti significativi
e di formazione sono la scuola di teatro dell’Arsenale di Milano, gli stage che
svolge con Ruth Openheim (attrice di Brecht) e quello nel 1985 con Tadeus Kantor.
Dal 1988 si dedica alla scultura con il vetro e partecipa a numerose collettive.
In seguito realizza opere a matita su cartoncino che sono il risultato di un nuovo
percorso interiore ed artistico.La sua attività pittorico scultorea si intreccia
con i percorsi spirituali e di indirizzo psicologico, intrapresi dall’artista
sin dagli anni ottanta. Una profonda ricerca interiore inevitabilmente fluisce
osmoticamente nei suoi lavori, trasformandoli al tempo stesso in specchi, in lenti
di ingrandimento, grazie ai quali si rende visibile l’invisibile. Il viso, la
parte codificante per eccellenza di un individuo, diventa pretesto per cogliere
quella più nascosta: l’essenza. Lo sguardo diventa il ponte verso l’universalità
dell’anima, un etereo cammino verso il fondamento dell’esistenza stessa. Volti
“anonimi” plasmati e reinterpretati da una matita immaginifica, ritratti tesi
a denunciare la realtà dei tempi e a mettere in luce contraddizioni storico-sociali.
Il tratto si fa sempre più sfumato man mano che la spiritualità prende il sopravvento
sulla fisicità. Il nuovo percorso dell’artista, sempre più impalpabile, è dettato
dalla consapevolezza che è l’immanente a dettare le leggi alla materia trasformandola.E’
l’essenza a rendere reale la realtà.Nel 1994 prende parte alla grande Rassegna
Patafisica “Chandelle Verte”, Galleria Eos Arte Contemporanea – Milano. Dal 1996
al 2003 partecipa ad una serie di mostre collettive a Como: 1996 “Trent’anni d’Autunno”
– La ghiacciaia – curatori Ico Parisi, Ileana Gelidi, Enrica Vittani; 2000 “Storie
di ieri: Draghi, principesse e cavalieri, libertà e prigionia” - Chiostro di S.
Eufemia; 2001 “Simboli e Simbolismi” – Spazio Shed Ticosa – presentazione Philippe
Daverio, curatori Roberto Borghi, Ileana Gelidi, Enrica Vittani; 2003 “Identity
Card” – Galleria Roberta Lietti Arte Contemporanea, a cura di Emma Gravagnuolo;
2004 “Solitudo” omaggio a Cesare Pavese – Santo Stefano in Belbo (Cuneo); nel
2005 partecipa alla 56 edizione del Premio Michetti: “In & Out: Opera e ambiente
nella dimensione glocal”, curata da Luciano Caramel. L’opera “Palestina”, presentata
in questa occasione, entrerà a far parte della raccolta che a partire dal 2006
verrà esposta permanentemente nel Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Francavilla
al mare.