PROSSIME MOSTRE ARTISTI STORIA ARCHIVIO STORICO FIERE OPERE GRAFICHE DOVE SIAMO CONTACT HOME
spazialismo
Il Movimento Spaziale nasce per iniziativa dello scultore Lucio Fontana a Buenos Aires nel 1946 con manifesti firmati da parecchi artisti aderenti . Nel 1947, tornato Fontana in Italia, il movimento si arricchisce di adesioni e di concetti espressi in vari manifesti. Un ambiente spaziale è stato da Fontana presentato nel 1949 alla Galleria de Naviglio di Milano.
Discussioni pubbliche sono avvenute in varie riunioni.
Nel 1952 La Galleria del Naviglio presenta la prima mostra collettiva spaziale in cui figurano solo alcuni degli artisti aderenti al movimento. In questa mostra gli spaziali intendono dimostrare come lo spazialismo è anche e soprattutto un problema di contenuto che può essere realizzato con qualunque mezzo, anche il più antico.

.

 

Lucio Fontana 147° mostra del Naviglio 1953
Fare dell’arte è una delle manifestazioni dell’intelligenza dell’uomo; difficile stabilirne i limiti, le ragioni, le necessità.

Non ci può essere una pittura o scultura Spaziale, ma solo un concetto spaziale dell’arte.

L’elemento nello spazio in tutte le sue dimensioni è la sola evoluzione dell’architettura spaziale.

Vi è un’arte che non può essere per tutti, e questo vale anche per le altre manifestazioni creatrici dell’uomo, l’umanità le subisce, e solo a questo dobbiamo le nostre civiltà.

L’unica libertà è l’intelligenza.

Lucio Fontana
Testimonianze sullo Spazialismo: dal catalogo della 147° mostra del Naviglio 1953

La spazialità non è la decantazione degli spazi. E’ un rapporto intrinseco al farsi dell’espressione, costante nella grande arte plastica. E’ la struttura dell’intuizione riferita all’espressione visiva. Per questo non si deve indulgere al momento della forma, come si potesse distaccarlo dalla totalità del sentimento.

Berto Morucchio - critico


Lo “Spazialismo” scavalca la comoda conoscenza per ridare all’arte il privilegio dell’intuizione, usando come materia plastica da fermare, gli spazi , affidandosi a quell’intuito che è il solo a far camminare l’opera d’arte su quel misterioso filo magico
che è la conoscenza immersa nel mistero delle cose ancora non rese formula,
ma intuite sicuramente vere.

Beniamino Joppolo - pittore e scrittore


Lo Spazialismo, raggiunti gli estremi limiti dell’Arte non figurativa, riduce l’Arte stessa a pochi concetti fondamentali: una equazione le cui incognite sono ormai diminuite come diminuite sono quelle delle ricerche scientifiche del cosmo dopo la recente enunciazione delle formule di Einstein. Il capolavoro matematico del grande scienziato ha una eco nello sviluppo dello Spazialismo?
Forando le superfici delle tele lievemente tinteggiate, forse, inconsciamente, traccia i primi graffiti di un nuovo periodo dell’Arte non figurativa.

Sirio Musso - pittore surrealista.


Spazialismo? La parola non mi riesce chiara, ma i quadri che ho visto e che mi dicono appartenenti allo “Spazialismo”, scusate l’irriverenza, mi divertono. Le mele e i fiori secchi mi hanno annoiato.

Luigi Viganò - uomo della strada.


Fontana ha capito che la forma dell’universo contiene solo l’universo; ha capito che un buco, il più sottile buco, anche quello di un millesimo di millimetro, può svuotare tutto il mondo, e creare un circolo di moto ininterrotto, di vita perenne, in un senso e nel senso opposto.

Leonardo Sinisgalli - poeta