Sergio Floriani
.....Fra le 10 opere presentate in questa mostra, solo in Verso l'alto l'argenteo stagno sul calore bruno del ferro
conserva la parziale memoria ellittica dell'impronta come vettore direzionale, in un discorso in cui prevale la
primarietā della struttura rettangolare bipartita in orizzontale. In tutte le altre opere su ferro o su carta giapponese
(su cui il tracciato di catramina č l'equivalente della fusione di stagno) i frammenti informali delle originarie
circonvoluzioni si dispiegano e si organizzano in forme centriche che riprendono le geometrie circolari e ovoidali
della prima fase, ma scavando in esse tracciati diagonali o cruciformi e separandosi poi in frazioni simmetriche
rettangolari. In questo modo l'intrinseco dinamismo informale del reticolo dell'impronta rientra nell'ordine logico
sempre sotteso alle immagini operate da Floriani. La logica immaginaria di questo "Grand Jeu", pensato e creato
anche in rapporto e in funzione dello spazio espositivo, č acuita anche dalle coppie materiche speculari in ferro e
in carta giapponese, sulle quali lo stagno e la catramina ricalcano i tracciati in positivo e in negativo, e dai
ripiegamenti laminari orizzontali e verticali che conferiscono ai ferri la duttilitā delle carte. Questi ultimi approdi
sono stati preannunciati dalle opere finali della mostra di Gallarate, i pastelli su carte ripiegate sulla tavola e le
due grandi Identitā parcellizzata a catramina su carta, che ribadiscono nell'intitolazione il valore fondante
dell'impronta: una prova ulteriore della riflessiva linearitā "in progress" dell'intero percorso dell'autore.
dal testo di Marco Rosci: "La logica dell'immaginario - L'impronta come simbiosi del concettuale e dell'informale"Sergio Floriani č nato a Grantorto (PD) nel 1948, risiede e lavora a Gattico (NO). Pittore e scultore, inizia la sua
attivitā espositiva nel 1979. Nel 1982 promuove insieme ad altri artisti il Gruppo della Narciso Arte. Nel 1984
viene prescelto dal critico Giorgio Di Genova a rappresentare l'Italia alla Biennale di Venezia. Dal 1988 ha avviato
ricerche nell'ambito della video-arte, realizzando la videoscultura "Autoriflessione" e progettando successivamente
"Impronte" nel 1989, ed il "Velo di Ptah" nel 1991. Ha vinto il I concorso internazionale di scultura "Arona 1996".
Ha realizzato nel 1999 la XIV stazione della Via della Croce di Curino.