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Paolo Scheggi



6profetiper6geometrie


"6profetiper6geometrie"

Sei contenitori laccati di nero stanno come sospesi nel vuoto poggianti su esili fili di luce.
Al loro interno, in successione progressiva, i solidi geometrici: il cubo, la piramide, la sfera, il parallelepipedo, il
cono, il cilindro. Ad ogni solido corrisponde un diverso materiale: oro, marmo nero, marmo bianco, argento, pietra
serena, bronzo. Ad ogni contenitore, impressa in negativo, la contro-forma del solido che contiene, così che,
sigillato l'involucro e racchiusa come in una teca la forma-protagonista, in quell'azzeramento totale dell'immagine,
l'unico riferimento rimane la scritta posta all'esterno, la dedica ad altrettanti Profeti: Zaccaria, Osea, Geremia, Isaia,
Daniele, Ezechiele. Monumenti questi di Scheggi dedicati, in una compresenza d'intenti, alla lucida razionalità
(la forma, le geometrie) della nostra cultura e del nostro pensiero occidentale e a quel mito e a quella religiosità
(la parola, il Verbo) che biblicamente e ancestralmente accompagna la nostra sfera del soprannaturale. Pensiero
e spiritualità, mito e astrazione, poli antitetici di un eterno conflitto riposseduti qui in un continuum spazio-temporale.
Anche nella titolazione e nella composizione grafica che l'autore volle in un'unica ed inscindibile parola
"6profetiper6geometrie". Il potere sintetico e mediatico dell'opera d'arte ricolloca allora il tempo, quello nostro
frammentario e umano delle conflittualità, nella circolarità che gli appartiene, ne evidenzia la bellezza e il silenzio,
la grandissima pace.

Franca Scheggi



Cenni biografici relativi alle esposizioni tenutesi alla Galleria del Naviglio:

Paolo Scheggi è nato a Firenze nel 1940. Ha esposto nel 1967, 1969 e 1971 alla Galleria del Naviglio.
Precedentemente, nel 1965, Renato Cardazzo ha organizzato una mostra personale dell'artista alla Galleria
del Cavallino di Venezia. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1971, la Galleria del Naviglio gli ha dedicato altre
due mostre personali nel 1974 e nel 1990. Le sue opere si trovano in importanti collezioni private ed in alcuni
musei europei.