Marianna Bussola
Sono
nata a Milano, dove attualmente vivo e lavoro. Dipingo su tela, con acrilici
e matite. Ultimamente lavoro su un modulo:
una piccola tela 30x30. Le singole tele, insieme, vanno a formare composizioni
di più elementi.
Nei vari elementi sono alternati momenti di intensità e di pausa, con la presenza
di diversi temi. Come frammenti di un racconto
di cui non conosco la trama. Trovo molte difficoltà nello spiegare i motivi
che stanno alla base della mia opera.
Le immagini che contiene non trovano un codice che mi permetta di tradurle
in idee, in concetti. D'altronde se questo si rivelasse possibile il mio lavoro
perderebbe il suo valore di profezia per avvicinarsi al regno delleinvenzioni,
al quale tutto sommato chiunque può accedere.
La profezia ci fa conoscere qualcosa che già esisteva e che occorreva rivelare,
ma non decifrare. Il compito della comprensione non spetta quindi all'artista
ma a colui che osserva, o meglio che è disposto a riflettere, a specchiarsi
nell'opera.
…L’ispirazione
che Marianna Bussola trae dalla letteratura è certo pari all’influenza diretta
delle arti figurative. Tanto che non di rado avverte la necessità di accompagnare
le sue opere con poesie. Residui di simbologie arcaiche sopravvivono in alcuni
punti delle sue tele, come a ricordarci il passaggio di religioni estinte
o bandite da terre selvagge.
Colpisce in particolare nei suoi ultimi lavori la presenza costante della
croce, che l’artista utilizza non solo come elemento all’interno dell’opera
ma anche come forma di supporto stesso. Eppure nulla in queste croci fa pensare
alla religione cristiana ma piuttosto all’intersecarsi di due pulsioni che
nonostante la simmetria non riusciranno a trovare un equilibrio, destinate
a rimanere irrisolte nel conflitto tra elementi narrativi (le figure antropomorfe
che cercano di agire) ed elementi di pausa (le vegetazioni e altri inanimati
in cui l’azione è sospesa).
Giorgio Cecchinato , novembre 2004
Marianna Bussola incomincia ad esporre con la sua prima mostra personale nel
1994. Nel 2001 e nel 2002 espone
allo Spazio Santa Barbara di Milano. Nel 2003 inizia un rapporto di lavoro
con Giorgio Cardazzo esponendo l’opera “le quattro stagioni” formata da
64 opere di cm. 30 x 30. Nel 2004 partecipa al MiArt di Milano, presentata
dal Naviglio Modern Art. Tra il 1998 e 1999 i suoi quadri sono apparsi sulle
copertine di 26 cd della Deutsche Grammophon.